
A 6.5 km da Altamura, nel mezzo dell'altopiano delle Murge, si apre quella che sembra una profonda voragine.
La dolina o "Pulo" si trova in una parte della Murgia altamurana in cui l'azione delle acque è intervenuta in maniera particolare denudando ed incidendo la superficie e, con la sua plurimillenaria penetrazione nel sottosuolo, formando paesaggi, canali, e cavità ricche di formazioni stalattitiche e stalagmitiche.
Ne risulta un paesaggio di superficie arido e brullo, nel quale si inserisce la dolina con il suo fondo coperto di terreno vegetale coltivato fino a pochi anni fa. Si presenta come una conca aperta dal diametro di circa 500 metri e profonda circa 100 metri; in essa confluiscono due solchi torrentizi incisi a “V” e provenienti da Nord e da Sud-Est.
La parte superiore è composta di roccia calcarea estremamente fessurata in senso verticale e tagliata apicco nella parte sottostante: qui si aprono le grotte interessate dalle ricerche archeologiche.
La parete opposta, ricoperta di macchia mediterranea mista a piante basse da pascolo, scende verso il fondo con inclinazione media che grazie a mulattiere a mezza costa e a zig - zag consentono una facile discesa.
Nel punto in cui la roccia mostra una rientranza in senso verticale si aprono le due grotte principali: la grotta I e la grotta II sovrapposte; oggetto di scavi è stata anche la grotta III, un riparo sotto roccia, o meglio una grande nicchia, che per la sua disposizione è soggetta all'azione degli agenti meteorici che l'hanno corrosa.
La grotta I, di forma piuttosto rettangolare, dotata di scala di accesso dal pianoro, presenta un lucernario sul soffitto; le ricerche archeologiche hanno rilevato frequentazioni che vanno dal paleolitico superiore all'età del bronzo. Tra i ritrovamenti, interessanti sono i "ciottoli incisi di tipo romanelliano" e la conchiglia di Cyprea.
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