Guerra tra clan baresi o regolamento di conti locale? E' questo l'interrogativo a cui devono rispondere gli inquirenti dopo il duplice omicidio di sabato ad Altamura. Il centro più popoloso della Murgia non aveva mai conosciuto un delitto di tale rilevanza che peraltro interrompe un lungo periodo di tranquillità. E' un segnale che la situazione è fluida, che qualcosa ha rotto la "pax" tra clan avversari che si contendono certamente il mercato delle sostanze stupefacenti. In tale ambito Altamura fa gola sia perché è un grosso centro, circa 70 mila abitanti, sia perché è un crocevia tra la Puglia e la Basilicata visto che a pochi chilometri si è già a Matera. Gli inquirenti tengono d'occhio la geografia mafiosa della provincia di Bari per capire se ci sono collegamenti. L'obiettivo dei sicari di ieri era Rocco Lagonigro, ritenuto frequentatore di ambienti vicini al clan Palermiti, con quartier generale nel rione Japigia di Bari. Sia i Palermiti che gli altri clan dell'area metropolitana (Strisciuglio, Di Cosola, Capriati) stanno allargando le loro mire anche all'entroterra murgiano. Tra i vari clan i rapporti non sempre sono di netta contrapposizione o di alleanza perché ci sono sempre zone "borderline" in cui i contorni sfumano. Come non è da escludere che possa essere stata una vicenda locale a far saltare il coperchio. Lagonigro era già sfuggito ad un agguato il 21 giugno del 2002 quando fu ucciso Stefano Dininno, sempre in via Ariosto. Inoltre era conosciuto come persona molto risoluta, con una grande propensione all'autonomia. E questo potrebbe aver dato fastidio. Di certo il "commando", il cui numero di componenti è ancora ignoto, non ha avuto remore a colpire in pieno giorno ed in un quartiere densamente popolato. Evidentemente il destino delle due vittime era già stato scritto. E nulla hanno potuto fare per sfuggire. Il grido di dolore della moglie e della sorella di Lagonigro, ucciso sotto i balconi di casa, hanno drammaticamente ricordato che, al di là delle logiche dei clan, in queste guerre ci sono donne e bambini che restano senza fratelli, mariti e padri. |