Revoca della delibera di giunta sul dimensionamento delle scuole "visto lo slittamento al 31 gennaio dei termini per la presentazione dei piani regionali"; formazione di due istituti comprensivi, aggregando le due scuole sottodimensionate ai circoli didattici piu' vicini e cioè la "Tommaso Fiore" con il 4° Circolo Didattico "S.G. Bosco" e la "Pacelli" con il 5° Circolo Didattico "S.F.D'Assisi"; conservazione dell'autonomia per le altre scuole, almeno per l'anno 2012-2013. Sono le richieste di genitori, insegnanti e cittadini, riuniti nell'assemblea pubblica del Comitato Scuola Bene Comune di Altamura.
La lettera/documento redatta al termine dell'incontro che ha visto la partecipazione di numerosi genitori, insegnanti e cittadini, mercoledì scorso nel Laboratorio Urbano Giovanile Port'Alba, e' stata inviata alle istituzioni scolastiche e politiche regionali, provinciali e comunali, compresi sindaco, giunta e consiglio comunale. Nel documento si esprime preoccupazione per la
delibera della giunta che prevede l'istituzione di 8 istituti comprensivi "attraverso lo smembramento di fatto, anche con muri divisori, di istituti scolastici ben strutturati e ben dimensionati". In particolare, la scuola media P.Pio (741 alunni), la scuola media Mercadante (684 alunni), la scuola media O.Serena (650 alunni) ed il 2° Circolo Didattico, "vengono divisi ed aggregati ad istituti comprensivi diversi e lontani tra loro". Nel documento del Comitato si sottolinea "la mancanza del rispetto di criteri
della vicinorietà e di flussi 'naturali' di alunni da un ordine di scuola
all'altro; la mancanza di un efficace coinvolgimento del personale della
scuola e dei rappresentanti dei genitori" e il fatto che la delibera "non
risponde alle Linee guida dettate dalla Giunta Regionale nella deliberazione
del 21.11.2011, dato che la stessa si è rivelata una mera operazione
ragionieristica". Il Comitato esprime "preoccupazione per gli effetti
negativi in merito all'autonomia degli istituti, alla continuità didattica,
alla progettualità ed ai processi democratici che deriverebbero
dall'attuazione della suddetta delibera comunale". Nel documento si chiede
anche un incontro urgente con l'Assessore Regionale all'Istruzione;
Secondo il comitato occorre procedere "con ragionevole “cautela” e “gradualità” nell’applicazione della suddetta legge anche in ragione del ricorso pendente presso la corte costituzionale e tenendo presente richiesta di moratoria avanzata dalla conferenza delle Regioni e delle provincie autonome del 28 ottobre 2011". Questo consentirebbe "di giungere ad ulteriori ipotesi di aggregazione nell'arco di un triennio tenendo presenti il principio della vicinorietà tra le scuole del territorio creando una rete di scuole omogenee tra di loro sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista dell’offerta formativa. Il rispetto di tali criteri, condivisi dall'assembea, nonchè ispirati al buon senso, potrebbe anche sfociare nella formazione di 6 o 7 istituti comprensivi (a fronte degli 8 prospettati dalla delibera di giunta) con conseguente risparmio per le finanze pubbliche e senza l'aggravio di spese che deriverebbe dal necessario adeguamento strutturale degli istituti “divisi a metà”.
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